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DATA: 2021-11-08
Pubblicate le linee guida cinesi sulleuroetica delleurointelligenza artificiale. Si ispirano ai valori confuciani e vogliono combattere leuroavanzata delle Big Tech.
Lo scorso mese è stato fondamentale per gli obiettivi cinesi riguardo alleurointelligenza artificiale. È stata infatti pubblicata dal presidente Xi Jinping la prima serie di linee guida del Paese riguardo leuroetica e il corretto utilizzo delleuroAI. I punti salienti sono la sicurezza dei diritti degli utenti, la prevenzione dei rischi e la coesione nazionale. Le linee guida sono necessarie per controllare leuroimpatto politico e sociale delle Big Tech e far diventare la Cina leuroavamposto mondiale delleurointelligenza artificiale entro il 2030.
Quali sono le principali minacce che le linee guida cinesi vogliono contrastare e quali le differenze tra leuroapproccio cinese e le misure europee?
Le lobby Big Tech sulle politiche digitali
Leuroindustria digitale ha oggi una dilatazione tale da premere sulle politiche delleuroUnione Europea e di tutto il globo. Le aziende Microsoft, Facebook e Google spendono oltre 97 milioni di euro alleuroanno in attività lobbistiche sulla tecnologia a Bruxelles. È quanto descritto nel rapporto Corporate Europe Observatory e Lobby Control il quale spiega come la loro pressione superi in Europa quella delleuroindustria farmaceutica e delle automobili.
In Cina la situazione non è diversa. I colossi del digitale hanno infatti goduto negli ultimi decenni di una libertà quasi totale creando elusioni fiscali e piattaforme monopolistiche. Xi Jinping continua la sua battaglia, espressa anche durante il G20, contro le lobby tech chiedendo una supervisione normativa e il miglioramento della sicurezza dei dati.
Per responsabilizzare i colossi digitali, il Governo di Pechino adotta una strategia puntando sulleuroetica. Strategia che ha il titolo di euroSpecifiche etiche per leurointelligenza artificiale di nuova generazioneeuro basata su vere e proprie linee guida.
Leuroetica cinese rivolta alleurointelligenza artificiale
Gli utenti hanno potere decisionale sulle macchine e dunque possono scegliere se accettare o meno servizi AI. Purtroppo i linguaggi di intelligenza artificiale sono sempre più invasivi e troppo spesso non si tiene conto del nostro potere di scelta. Chattare, recuperare documenti, creare codici informatici sono procedimenti che, per quanto la loro immediatezza sia allettante, possono creare dei bias etici. Il Governo cinese ha pubblicato attraverso il Comitato per la governance delleurointelligenza artificiale euro" istituito dal Ministero della Scienza e della Tecnologia (MOST) euro" sei principi etici di base per i sistemi AI e per le Big Tech.
Il progetto ha come approccio valori confuciani e del socialismo cinese. Le linee guida infatti tendono molto alla sicurezza pubblica, alla sicurezza nazionale alla coesione e alleuroarmonia sociale. Nonché al giusto equilibrio tra i diritti del cittadino e la sorveglianza di tipo morale da parte del Governo.
I sei principi etici espressi nelle linee guida hanno come obiettivo:
la garanzia di controllo umano e leuroaffidabilità dei sistemi AI
leuroattenzione per la salute (fisica e mentale) degli utenti
la sicurezza attraverso il divieto di attività illegali
la consapevolezza degli utenti attraverso lo sviluppo di una euroalfabetizzazione eticaeuro
la promozione della giustizia
la promozione delleuroequità
Leuroapproccio europeo
Leuroapproccio europeo conviene invece sul rispetto dei diritti fondamentali della democrazia, ma non ha ancora un documento ufficiale. La proposta di regolamento sulleuroAI delleuroUnione europea, che propone leggi armonizzate sulleurointelligenza artificiale, è stata presentata a Bruxelles il 21 aprile 2021. Leggi che saranno deliberate nei prossimi anni. Nello specifico i principi etici toccati dalla proposta europea sono la riservatezza, la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, leuroautonomia e leuroequità. Il regolamento AI prevede leuroesordio di un sistema di marcatura CE per i sistemi di intelligenza artificiale rischiosi, ossia uneuroattestazione di conformità da dover eventualmente esporre per dimostrare leuroattendibilità del sistema digitale in questione.
In vigore oggi è invece il Regolamento generale per la protezione dei dati personali 2016/679 (GDPR). Un documento attuato nel maggio 2018 composto da 99 articoli e osserva obiettivi comuni in tutta LeuroUnione Europea già dibattuti nel Trattato di Lisbona. I principali sono la tutela e la protezione dei dati personali; la crescita di un Mercato Unico Digitale europeo e la conformità alle nuove tecnologie digitali col fine di creare una società digitale competente e competitiva.
di Martina Tolaro
FONTE: https://www.buonenotizie.it
RAGGIUNGIBILE ALL'INDIRIZZO:
https://www.buonenotizie.it/societa/2021/11/08/big-tech-cina-nascono-le-linee-guida-etiche/m-tolaro/