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DATA: 2024-09-12



Social media poco sicuri: etichette e ban


In Europa c'è il Digital Services Act (DSA) che dovrebbe proteggere i minori dai pericoli dei social media. Negli Stati Uniti non esiste una legge simile, quindi i procuratori generali di 42 stati hanno chiesto al Congresso di approvare un regolamento per imporre alle aziende di avvisare gli utenti con specifiche etichette. Il Primo Ministro dell'Australia vuole invece impedire l'accesso ai minori di 14-16 anni.
Etichette negli USA, ban in Australia

Nella lettera inviata dai procuratori al Congresso vengono citate le denunce presentata da molti stati contro Meta e TikTok. Le due aziende hanno progettato i rispettivi social media per spingere i giovani a rimanere online il più a lungo possibile. Per alcuni è nata quindi una vera e propria dipendenza che porta a gravi danni psicologici (depressione, ansia e idea di suicidio).

Il Senato ha approvato due leggi (Kids Online Safety Act e Children and Teens Online Privacy Protection Act). In attesa dell'approvazione definitiva, i procuratori chiedono l'introduzione di un regolamento che obblighi le aziende a mostrare "warning labels" (etichette di avviso) sui social media, come avviene per sigarette e alcool.

Alcuni stati hanno approvato leggi che prevedono l'obbligo di verificare l'età degli utenti. NetChoice, associazione che difende gli interessi di molte Big Tech, ha ottenuto diverse ingiunzioni per bloccare la loro applicazione, in quanto violano il Primo Emendamento. La vittoria più recente è quella contro lo Utah.

Una simile discussione è in corso in Australia. Il Primo Ministro Anthony Albanese vuole impedire ai minori di accedere ai social media. Prima di introdurre la verifica dell'età verrà avviato un test. L'ipotesi è bloccare l'accesso agli utenti con età compresa tra 14 e 16 anni. In teoria, la creazione di un account non è consentita ai minori di 13 anni, ma la restrizione può essere facilmente aggirata.

Come detto, in Europa è in vigore il Digital Services Act. La legge impone diversi obblighi, tra cui quello relativo alla protezione dei minori. A febbraio è stata avviata un'indagine nei confronti di TikTok per valutare l'efficacia degli strumenti di verifica dell'età, le impostazioni predefinite per garantire la privacy dei minori e il funzionamento degli algoritmi dei suggerimenti.

di Luca Colantuoni


FONTE: https://www.punto-informatico.it

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