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DATA: 2025-06-19



Big Tech contro la regolamentazione dell'AI, l'inchiesta


Mentre esperti e politici discutono su come regolamentare l'AI, Google, Microsoft, Amazon e Meta stanno investendo milioni per bloccare qualsiasi normativa per i prossimi dieci anni.
Le Big Tech spingono per bloccare ogni legge sull'AI

La storia è venuta a galla dopo un'inchiesta del Financial Times, che ha svelato i retroscena di una campagna di lobbying milionaria. Al centro c'è Incompas, un'associazione che sulla carta si occupa di "favorire la concorrenza e l'innovazione", ma che in realtà riunisce i pesi massimi della Silicon Valley.

Dentro ci sono tutti: Google, Microsoft, Amazon, Meta, persino Canva. Manca solo Apple, che evidentemente preferisce giocare da sola. A guidare l'operazione c'è Chip Pickering, ex membro del Congresso che conosce tutti i corridoi del potere a Washington.

Il messaggio che stanno vendendo ai politici è tanto semplice quanto efficace: regolamentare l'intelligenza artificiale ora significherebbe perdere la competizione tecnologica con la Cina. È un argomento che funziona sempre negli Stati Uniti, soprattutto quando chi lo ascolta non capisce granché di tecnologia.

E infatti il senatore repubblicano Thom Tillis ha abboccato in pieno: "È importante evitare che il primo paese al mondo per innovazione resti indietro nell'intelligenza artificiale. Se ci ritroviamo con 50 regolamentazioni diverse, come può non essere un ostacolo?". Il bello è che molti politici hanno votato senza nemmeno sapere cosa stavano approvando.
Un colpo quasi riuscito

Per ora la strategia sta funzionando. La Camera dei Rappresentanti ha già approvato il progetto "One Big Beautiful" che include un moratoria di dieci anni sulle regolamentazioni AI. Dieci anni in cui le big tech potrebbero fare praticamente quello che vogliono. Ma non è ancora finita. Il Senato deve ancora dire la sua e lì le cose si complicano.

Il problema di fondo è che molti politici non capiscono di cosa parlano, quando parlano di intelligenza artificiale (parafrasando Raymond Carver). I lobbisti lo sanno bene e ne approfittano. Snocciolano termini tecnici e scenari apocalittici che lasciano i loro interlocutori confusi e impressionati.
L'Europa è differente

Dall'altra parte dell'oceano, le cose vanno diversamente. Google, Microsoft e Meta hanno firmato un patto europeo sull'AI, ma si tratta di impegni volontari, senza obblighi veri. Il vero test arriverà nel 2026 quando entrerà in vigore il regolamento europeo sull'intelligenza artificiale, che classifica le AI in base al livello di rischio.

La partita si gioca su due tavoli. Da una parte gli Stati Uniti, dove le big tech stanno cercando di comprare dieci anni di libertà totale. Dall'altra l'Europa, dove si prepara la prima vera regolamentazione al mondo. Chi vincerà determinerà il futuro dell'intelligenza artificiale per tutti noi.

di Tiziana Foglio


FONTE: https://www.punto-informatico.it

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https://www.punto-informatico.it/big-tech-contro-regolamentazione-ai-inchiesta/